Palazzo Comunale

Edificio in stile neoclassico

Palazzo Comunale

Vi si svolgevano feste nel periodo di Carnevale

L’idea di costruire un nuovo e imponente palazzo pubblico fu suggerita dal legato pontificio, Monsignor Giovanni Francesco Stoppani, in previsione del conferimento a Pergola del titolo di città ottenuto con la bolla di Papa Benedetto XIV del 18 maggio 1752.

I lavori per la sua edificazione iniziarono nel 1750 su progetto dell’architetto Giovanni Francesco Bonamici di Rimini e terminarono nel 1760 sotto le direttive dell’architetto Raimondo Compagnini, che abbassò l’edificio di un piano rendendolo più armonioso con il tessuto urbano circostante.

L’edificio presenta al piano terra un ampio loggiato, detto un tempo “bullirone”. Il termine deriva dal gran rumore, come se si ci trovasse di fronte ad una pentola ad ebollizione, provocato dalla musica, dai canti e dai balli delle feste di carnevale che vi si svolgevano.

Nell’androne è esposto il gruppo scultoreo in bronzo realizzato da Vito Pardo nel 1910 per onorare il 50° anniversario dell’insurrezione risorgimentale pergolese dell’8 settembre 1860 con le lapidi dei nomi dei caduti pergolesi di tutte le guerre. Al termine dello scalone d’onore, che collega il piano terra al piano di rappresentanza, è visibile lo stemma della famiglia Della Rovere dipinto su pietra arenaria del XVI secolo.

Entrando nella Sala del Consiglio si è colpiti dalla monumentale ancona in terracotta dipinta e in parte invetriata attribuita a Francesco della Robbia, detto frate Ambrogio, databile agli anni venti del XVI secolo e qui collocata nel 1932. La pala, raffigurante la Vergine Assunta tra i Santi Giorgio, Girolamo, Francesco e Antonio di Padova, proviene dalla chiesa dell’ex-convento francescano (edificio oggi in parte fatiscente e in parte adibito ad abitazione) situato a Montevecchio, frazione di Pergola.

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