Ruderi della Rocca
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Sovrastano su di un colle l’intera città
Ruderi della Rocca
Vi nacque il poeta e statista Girolamo Graziani (1604-1675)
Prima della fondazione di Pergola qui esisteva una torre che venne ampliata per volontà del duca Federico da Montefeltro dopo il 1459. L’incarico fu affidato all’architetto senese Francesco di Giorgio Martini che realizzò una fortificazione imponente e inespugnabile. Agli inizi del XVI secolo, durante la lotta contro Cesare Borgia, il duca Guidobaldo da Montefeltro, per evitare che la Rocca di Pergola fosse presa dal nemico, ne ordinò la demolizione. Nel 1565 iniziarono i lavori per l’edificazione di un convento dedicato a santa Vittoria ma per mancanza di fondi il progetto rimase incompiuto.
Oggi, circondati da una fitta vegetazione spontanea, si può vedere Palazzo Fulvi Cittadini di aspetto ottocentesco, due torrioni diroccati e la cerchia di mura perimetrali.
Dalla Rocca scendeva l’antica cinta muraria della città che raggiungeva Piazza Fulvi. All’altezza dell’ex Palazzo Malatesta si apriva Porta Sant’Andrea, demolita nel 1686. Le mura proseguivano poi lungo Via XX Settembre dove è ancora oggi visibile una tipica casa del XV secolo, probabilmente ricavata da una torre di controllo legata al sistema difensivo della città. All’inizio di Via Antonelli le mura salivano fino a Porta San Marco, ancora oggi esistente, lasciando fuori il quartiere delle Tinte. Oltrepassata la chiesa di San Francesco, proseguivano fino alla fine dell’attuale Corso Matteotti, raggiungendo la Porta della Piaggiola, abbattuta nel 1616, e da qui salivano verso la collina, lungo l’attuale Via VIII Settembre, alla fine della quale si arrivava alla Porta del Campetello, per poi congiungersi di nuovo con la Rocca.
Dal colle della Rocca, guardando verso nord ovest, al termine di via Raffaello, tra viale Catria e via Monte Nerone, si scorge la Chiesa di Santa Maria dell’Olmo, costruita verso la fine del XVII secolo in seguito al misterioso ritrovamento di un’immagine della Vergine Maria tra i rami di un albero di olmo. L’interno, decorato con stucchi e statue di gesso, custodisce sull’altare maggiore la miracolosa immagine mariana e nei due altari laterali tele di gusto popolare. La costruzione esternamente è caratterizzata dal tipico campanile a vela e, nella parte absidale, dall’alternanza di tetti con copertura in coppi che fanno immediatamente riconoscere il piccolo santuario mariano.